Le staminali sostituiranno il trapano del dentista. E anche la parola devitalizzazione potrebbe essere destinata alla pensione. La Medicina Rigenerativa rischia di rivoluzionare la professione dentistica nel giro dei prossimi 10 anni con l’avvento di tecniche a base di staminali. Le baby cellule prelevate dai denti degli stessi pazienti sono già in grado di ridare al dente malato la forza perduta a causa di carie e altre infiammazioni. Un approccio arriva dal Giappone, dove alcuni ricercatori del Centro Nazionale per la Geriatria e Gerontologia hanno sperimentato con successo sui cani una tecnica che unisce staminali e un fattore di crescita: le staminali “attecchiscono” meglio, ripopolano il dente cariato o colpito da pulpite, promuovono la crescita di nuovi vasi sanguigni e nervi. Lo studio – ne parla il The Wall Street Journal – è pubblicato su Stem Cells Translational Medicine.
Invertire l’età dei denti – In Europa durante i prossimi due decenni la percentuale di persone di età superiore ai 60 anni passerà dall’attuale 20% al 30% della popolazione. La maggior parte degli europei anziani sta andando incontro a un allungamento di vita della dentatura naturale e all’aumento dei problemi dovuti a carie dentali sulle superfici radicolari esposte e otturate e quindi della spese odontoiatrica. Negli Stati Uniti la metà di bambini e adolescenti sotto i 15 anni ha una carie e un quarto degli ‘over 65’ non ha più i denti naturali. La spesa dentistica negli Usa ha raggiunto 108 miliardi di dollari nel 2010. La corsa a nuove procedure mediche in campo dentistico insegue – con difficoltà – gli indici di invecchiamento della popolazione. Si comincia dalla carie radicolare, quella più profonda, prima causa di caduta del dente o di devitalizzazione, pratica che porta a “far morire” il dente per poi sigillarlo: negli Stati Uniti se ne eseguono 15 milioni all’anno.
Su questo fronte i ricercatori del Baylor College of Dentistry e della Rice University (Usa) guidati da Rena D’Souza, un professore di scienze biomediche, stanno lavorando a un gel proteico in grado di rimpiazzare la polpa e la dentina malate e ripristinare la struttura del dente, per allungarne la vita. “Le cellule staminali dentali possono essere raccolte da campioni di polpa o di altri tipi di denti adulti, persino dai denti da latte”, spiega D’Souza. In laboratorio vengono selezionate e riprogrammate per invertire i segni dell’infiammazione delle radici e della polpa dentale. Un giorno questa gelatina di staminali sostituirà le otturazioni, giura D’Souza. “I test clinici sull’uomo partiranno entro 2-3 anni e la terapia sarà disponibile entro 5 anni”. Secondo alcuni ricercatori ne serviranno dieci perché nel prossimo futuro la poltrona del dentista faccia meno paura.
Fonte: Salute24/ilsole24ore