I cibi “salva sorriso”.

Ha creato molto interesse nei media italiani l’elenco dei cibi salva-sorriso stilato in occasione del XXI Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti Universitari di Odontoiatria conclusosi a Roma.
Secondo i docenti il cioccolato, il caffè, il vino o il formaggio aiuterebbero i denti a non perdere smalto e a non essere attaccati da placca e carie.
Disco verde anche ai mirtilli, che contengono sostanze antibatteriche in grado di tagliare il rischio carie del 45%, e allo yogurt, che riduce il pericolo di oltre il 20%; nella dieta amica dei denti non dovrebbero mancare funghi, cicoria e verdure crude, da mangiare spesso perché sono un ottimo spazzolino da denti naturale, aiutando a eliminare residui di cibo. Promossi come “cibo funzionale” anche i chewing-gum allo xilitolo, perché le ricerche hanno mostrato come questo particolare tipo di zucchero sia in grado di ridurre la proliferazione dei batteri. Stesso effetto anche da parte dei probiotici aggiunti al latte artificiale per neonati: uno studio italiano discusso durante il congresso ha dimostrato che i fermenti lattici riducono la proliferazione dello Streptococcus Mutans.
“L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella salute orale, a ogni età – spiega Antonella Polimeni, presidente del Collegio Nazionale dei Docenti Universitari di Odontoiatria Roma e autrice della ricerca sui probiotici nel latte assieme a colleghi del Dipartimento di Pediatria dell’Ateneo romano guidati da Marzia Duse. Il batterio della carie, lo Streptococcus Mutans, si nutre e prolifera grazie al metabolismo dello zucchero e produce l’acido lattico, ed è per questo tutti i cibi dolci vengono considerati nemici dei denti. Ma le minacce non finiscono qui: se il pH della bocca scende al di sotto di 5.5, diventando acido, lo smalto si indebolisce fino a dissolversi, rendendo i denti fragili di fronte all’attacco dei batteri. Ecco perché il consumo di bevande gassate, che contengono molti zuccheri e acidificano il cavo orale, andrebbe il più possibile limitato. Lo stesso vale per i succhi di frutta, la birra, il vino bianco o perfino le mele: cibi tendenzialmente acidificanti ma che tuttavia non devono per forza essere banditi del tutto, perché conta non solo ciò che si mangia ma anche come lo si consuma. L’acidità di questi alimenti infatti può essere efficacemente tamponata accompagnandoli con un po’ di formaggio, ricco di calcio e grassi che proteggono lo smalto. Esistono poi cibi con una documentata attività anticarie come il cacao amaro: contiene antibatterici naturali che impediscono allo Streptococcus Mutans di produrre il glucano, una sostanza appiccicosa che aiuta i germi ad attaccarsi ai denti formando la placca e creando le condizioni perché gli zuccheri vengano trasformati in acidi corrodendo lo smalto. Consumando cioccolato fondente all’80% si può ridurre il rischio di carie, soprattutto se si ha l’accortezza di non mangiarlo assieme a dessert troppo ricchi di zuccheri e carboidrati come la colomba pasquale, che ne vanificherebbero gli effetti positivi”.
I cibi salva-sorriso non finiscono qui: i mirtilli, ad esempio, contengono una sostanza che impedisce la formazione della placca riducendola del 70%. Poiché i batteri vi si annidano, la diminuzione della placca ha un effetto positivo contro la carie, che grazie ai mirtilli si riduce fino al 45%. Sì anche alle verdure crude che, con le loro fibre, facilitano la pulizia dei denti .
Via libera a cicoria, funghi, caffè e vino rosso, tutti prodotti ricchi di sostanze anti-carie, e allo yogurt: un vasetto quattro volte a settimana riduce del 22% il rischio di carie, probabilmente depositando proteine protettive sulla superficie esterna dei denti.
Probiotici promossi anche nella primissima infanzia: “Il nostro studio ha dimostrato che l’aggiunta di fermenti lattici al latte artificiale per neonati può diminuire la proliferazione dello Streptococcus Mutans contribuendo a ridurre la probabilità di carie: una protezione importante per i bimbi non allattati al seno – spiega la prof.ssa Polimeni. Del resto la salute orale si costruisce fin da piccolissimi, attraverso sane abitudini alimentari: vietato dare al bimbo il succhiotto dolcificato con zucchero o miele o il biberon con camomilla o qualunque bevanda zuccherata per farlo addormentare. Queste abitudini sono responsabili di carie diffuse sui denti da latte pericolose perché possono compromettere lo sviluppo corretto della dentatura permanente e comunque costituiscono foci infettivi. Senza contare che la salute dei denti parte addirittura prima, nel pancione della mamma: eseguire le corrette pratiche di igiene orale, accompagnate da una sana alimentazione con un limitato apporto di zuccheri e un alto contenuto di principi nutritivi, costituisce il primo passo per la prevenzione e tutela della salute della bocca del bambino. In virtù di un processo di trasmissione madre-bambino, sono infatti alte le possibilità che la mamma possa ‘infettare’ il piccolo con il batterio responsabile della carie, lo Streptococco Mutans. Questo sta a indicare che una elevata presenza di carie nella mamma potrà influenzare in maniera significativa lo sviluppo di carie nel bambino già nella dentatura da latte”.

Tratto da Odontoiatria 33

10 Aprile 2024

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