La saliva.

Pensare che la saliva sia un semplice liquido che si forma nella nostra bocca sarebbe un grosso errore perché, al contrario, la saliva è una componente fondamentale per il nostro organismo in quanto assicura il corretto svolgimento di diverse funzioni fondamentali per il nostro benessere. La saliva si presenta meno fluida dell’acqua con un aspetto appiccicoso, la sua produzione è continua, maggiormente durante il giorno in quanto viene stimolata dall’assunzione di cibi e bevande mentre di notte la sua produzione diminuisce. Una ridotta produzione di saliva è dovuta anche a particolari stati d’animo come l’emozione o la paura.

In un soggetto sano, ogni giorno vengono prodotti da 1.000 a 1.500 ml di saliva che vengono ingoiati ed i cui componenti vengono assorbiti a livello intestinale. Come altre secrezioni umane, la saliva è prodotta da alcune ghiandole esocrine: le ghiandole salivari che includono le parotidi, le sublinguali e le sottomascellari. Nella saliva sono presenti diversi componenti: ormoni, peptidi, composti inorganici, composti organici e vari enzimi. È ricca anche di sostanze antibatteriche come la lattoferrina, il lisozima, le mucine, le IgA, IgM, IgG, l’alfa-amilasi e composti organici come l’albumina, l’urea, gli acidi urici, i lattati e la creatinina.

Come già premesso sono diverse le funzioni della saliva. Innanzitutto facilita la masticazione, la fonazione e la deglutizione. La saliva ammorbidisce Il cibo rendendolo un composto pastoso detto “bolo” molto più semplice da deglutire. La saliva funge da unguento per il cavo orale facilitando non solo la deglutizione, ma fungendo da schermo protettivo all’intera struttura della bocca e della laringe. La salivazione aiuta ad eliminare i residui di cibo contribuendo alla pulizia del cavo orale e contrasta l’attacco degli acidi e degli zuccheri.

I minerali presenti nella saliva consentono di riparare lo smalto dei denti attivando un naturale processo di mineralizzazione, inoltre il muco contenuto nella nostra saliva sarebbe in grado di stimolare i neutrofili a difesa contro i batteri patogeni e accelerando la guarigione delle ferite. Il vecchio detto “leccarsi le ferite” avrebbe una base scientifica come dimostrato in uno studio condotto da un’équipe di ricercatori della Lund University e pubblicato sulla rivista Blood Journal.

In alcuni casi si possono verificare delle alterazioni della saliva sia in senso quantitativo e sia qualitativo: può diventare più densa a causa di alcune malattie e può subire delle alterazioni a causa di squilibri ormonali o per il consumo di determinati farmaci.  Si ha scialorrea quando c’è un’eccessiva produzione di saliva che non si riesce a trattenere in bocca,  al contrario si chiama xerostomia la condizione caratterizzata da un flusso salivare ridotto o del tutto assente. La saliva rappresenta un importante elemento di identificazione in quanto con essa è possibile effettuare analisi sul DNA, effettuare test alcolici o indagare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. Inoltre, attraverso l’esame della saliva è possibile effettuare esami per specifiche indagini come il test per HIV o per l’epatite C. Recentemente l’analisi della saliva viene considerata un metodo non invasivo per monitorare lo stato di salute e per prevenire lo stato patologico in un soggetto.

Infine, secondo uno studio condotto all’Istituto nazionale di malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù della Capitale, lo University College di Londra e l’azienda italiana DiaSorin, si è dimostrato che il campione salivare è una valida alternativa al tampone naso-faringeo per la diagnosi molecolare di Covid-19. A tal proposito il Ministero della Salute ha emanato la circolare 21675-14/05/2021-DGPRE-DGPRE-P.

10 Aprile 2024

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