Parodontologia

I tessuti che circondano e sostengono il dente nel loro insieme costituiscono il “parodonto” e la parodontologia è la branca dell’odontoiatria che se ne prende cura. Le patologie del parodonto sono molto diffuse e purtroppo sono molto sottovalutate. Infatti comunemente si sottovalutano due aspetti molto importanti: in primis va ricordato che la malattia parodontale può evolvere sino alla completa distruzione dei tessuti di sostegno dei denti. Dopo lunghi periodi di accentuata mobilità intervallati da episodi acuti ricorrenti caratterizzati da dolore e formazione di essudato purulento, si arriva alla perdita dei denti interessati. Un altro aspetto da tenere in debita considerazione è la potenziale ripercussione sistemica: è ampiamente dimostrato che le parodontopatie entrano nella patogenesi delle malattie cardiovascolari, delle nascite premature e nel sottopeso dei neonati ed in più aggravano il decorso delle patologie respiratorie e del diabete. Per malattia parodontale si intende un gruppo di patologie infiammatorie che colpiscono i tessuti di supporto del dente derivanti da un accumulo di placca; all’interno di questo gruppo si distinguono generalmente due forme di malattia: la gengivite e la parodontite. La prima è un’infiammazione reversibile che si limita ai tessuti gengivali parodontali, quindi, non determina una perdita di attacco, mentre per parodontite si intende un gruppo di patologie infiammatorie che determinano l’irreversibile distruzione dei tessuti di supporto del dente. La parodontite è considerata una patologia multifattoriale che si origina dall’interazione di fattori genetici e ambientali come infezioni batteriche, risposta infiammatoria, fumo, età, sesso, invecchiamento e condizioni socioeconomiche precarie (vedi Stabholz et al. 2010). Sono più a rischio soggetti con problemi immunologici, intestinali, che assumono determinati farmaci o che hanno una cattiva alimentazione. Si calcola che almeno il 10-15% della popolazione ne sia affetto. La malattia parodontale è suddivisa in diverse categorie (vedi Armitage, 1999): malattie gengivali, parodontite cronica, parodontite aggressiva, parodontite come manifestazione di patologie sistemiche, infezioni parodontali necrotizzanti.

La sintomatologia della malattia parodontale è caratterizzata da dolore, sanguinamento e gonfiore delle gengive, alitosi e cattivo sapore in bocca. La prevenzione è di fondamentale importanza per salvaguardare la salute orale da attuare sin dall’età prescolare. Corretta igiene orale domiciliare, visite periodiche di controllo e programmate sedute di igiene orale professionale (eseguita dall’Odontoiatra o dall’Igienista Dentale) sono i cardini per scongiurare l’instaurarsi della malattia parodontale. Molto utili ai fini diagnostici e prognostici sono il test Genetico ed il test Microbiologico.
In particolare il test Genetico è importante per alcuni motivi:
• Nei soggetti giovani per lo screening della predisposizione alla malattia parodontale, permettendo di attuare i migliori protocolli di prevenzione.
• Nei pazienti che hanno già sviluppato la malattia parodontale permette di ottimizzare il piano terapeutico con l’integrazione delle informazioni cliniche con i dati oggettivi forniti dal test.
• Per la valutazione del rischio di sviluppo di perinplantite e/o di insuccesso implantare nei pazienti parodontopatici che intendono sottoporsi a riabilitazione implanto-protesica.
• Per l’acquisizione di dati oggettivi utili per un piano di mantenimento parodontale ed implantare.
• Per il miglioramento della compliance del paziente, che, adeguatamente informato riguardo al suo personale profilo dl rischio, aderirà in maniera più consapevole alle prescrizioni del piano di prevenzione programmato.
Il test Microbiologico serve per definire il profilo microbiologico del paziente parodontopatico. I batteri patogeni chiamati in causa nella eziopatogenesi della malattia parodontale si organizzano in biofilm (placca) e agiscono sinergicamente con strategie di colonizzazione del sistema che li accomunano in complessi (Socransky 2008). La presenza nel cavo orale di alcune specie batteriche (Porphyromonas gingivalis, Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Tannerella forsythia, Treponema denticola) sembrano costituire l’innesco della patologia (Feng et al. 2006). Nella diagnosi e nella prognosi della malattia parodontale si rende necessaria, quindi, l’identificazione, delle principali specie di patogeni coinvolti nelle specifiche forme di parodontite; è stata, infatti, dimostrata una stretta correlazione tra i parametri clinici di infiammazione gengivale e il profilo microbiologico.

Dott. Savino Cefola e Dott.ssa Antonia Sinesi